cadore

Sei un amante delle località montane? Sicuramente conosci le principali località dell’arco alpino, dal Sestriere a Tarvisio, ma hai mai considerato di passare un piacevole weekend tra il fresco delle montagne del Cadore?

Il territorio cadorino comprende la parte settentrionale della provincia di Belluno e il comune di Sappada, in provincia di Udine. Il Cadore rappresenta una delle zone alpine più belle di tutta Italia, con i suoi all’incirca 1500 kmq e 22 comuni.

Ti raccontiamo 3 motivi per cui il Cadore è un ottimo luogo in cui puoi passare un fine settimana immerso nella maestosità delle Dolomiti.

La bellezza delle cime più famose

In Cadore si trovano tra le montagne più belle delle Dolomiti orientali, spettacolari sia d’inverno che d’estate con i loro massicci, valli, scorci e laghi.

Tra i monti più spettacolari ci sono le Tre cime di Lavaredo, il Pelmo e l’Antelao.

Le Tre cime di Lavaredo

Sono tra le cime di roccia calcarea più famose delle Dolomiti grazie alla loro somiglianza a tre dita simmetricamente allineate che puntano verso il cielo. Nel 2009, insieme a tutto il gruppo montuoso delle Dolomiti, sono state dichiarate Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, come ci riporta il sito ufficiale delle Dolomiti.

Le tre punte sono formate da: la Cima Grande (la più alta con 2.999 metri), la Cima Ovest (con 2.973 metri) e la Cima Piccola (la più bassa con 2.857 metri).

Tutti i visitatori che si recano ad ammirare le Tre Cime rimangono affascinati dal gioco di colori emanati da questo montagne. Colori che, con il passare delle ore del giorno, vanno dal grigio chiaro al rosso acceso, sullo sfondo blu del cielo.

Il Pelmo

Questo monte è una delle cime più famose delle Dolomiti e si trova tra la Val di Zoldo, la Val Boite e Selva di Cadore. Per la sua singolare forma concava alla base e la cresta a fare da spalliera ricorda un enorme trono; per questo è chiamato anche “caregon del Padreterno” ovvero “il Trono del Padreterno”.

La montagna è composta da due cime dominanti: a nord il Pelmo (3.168 metri) e a sud il Pelmetto (2.990 metri), separate da una profonda falla, chiamata Fessura, che culmina in una stretta forcella.

Il Pelmo trae il suo fascino anche per aspetti geologici perché ai piedi del Pelmetto sono state rinvenute tra le prime testimonianze dell’esistenza dei dinosauri nella regione delle Dolomiti.

Per gli appassionati del trekking, lungo le pareti del monte si snodano percorsi più o meno lunghi e difficili. L’escursione più famosa è il “Giro del Pelmo”. È un percorso ad anello che può offre due straordinarie varianti: una porta fino al masso delle orme dei dinosauri; mentre l’altra è diretta al Rifugio Città di Fiume, da cui si gode di uno straordinario punto panoramico.

L’Antelao

Secondo massiccio delle Dolomiti con 3.264 metri di altezza, è chiamato anche il “Re delle Dolomiti”. Il monte è contraddistinto da quattro punte: l’Antelao, la cima più alta; la Punta Menini di 3.177 metri; la Punta Chiggiato di 3.163 metri e la Cima Fanton di 3.142 metri.

La montagna assume numerose fisionomie nei diversi versanti composti da gole e camini verticali. Nella parte settentrionale sono presenti due ghiacciai separati tra loro da uno sperone roccioso. Uno è il ghiacciaio Superiore, o Orientale, secondo per espansione nelle dolomiti; l’altro è quello Inferiore, o Occidentale.

Dalle vetta dell’Antelao si gode di un panorama mozzafiato: quando il cielo è limpido e pulito si può distinguere in lontananza il Mar Adriatico e la Laguna Veneta. Ovviamente vale anche il contrario: nelle giornate particolarmente limpide, si può scorgere sia da Venezia che da Trieste.

La tranquillità degli itinerari meno frequentati

Lungo i sentieri del Cadore passano diverse Alte Vie, che sono frequentate da molti turisti soprattutto nella stagione estiva. L’Alta Via è un sentiero escursionistico di alta montagna che permette agli amanti delle camminate di vivere a pieno queste meravigliose montagne.

Ognuno di questi percorsi può essere suddiviso da almeno quattro fino a dodici tappe, percorribili in più giorni a seconda delle proprie esigenze e condizioni fisiche. In ogni tragitto è possibile trovare malghe, rifugi e bivacchi in cui fermarsi a riposare e ricaricare le energie.

Ogni Alta Via ha diversi gradi di difficoltà, che vanno da un livello turistico a un livello per escursionisti esperti con attrezzature da ferrata; ma sono anche caratterizzate dalla lunghezza e dal tempo di percorrenza.

In tutto, i percorsi dell’Alta Via delle Dolomiti sono otto. Ricordiamo ad esempio la n°4, che collega San Candido in Pusterìa (Bolzano) a Pieve di Cadore (Belluno) con un percorso lungo 85 chilometri e suddiviso in 6 tappe.

Accanto a queste Alte Vie, però, esistono dei percorsi ugualmente suggestivi ma meno battuti dal turismo di massa, che possono così regalare emozioni e tranquillità a chi decide di esplorarli. Come riportato sul sito www.centrocadore.it, uno di questi è il Marmarole Runde.

Questo itinerario è un percorso ad anello che permette di compiere un giro completo sulle Marmarole, che si trovano nella parte alta di Belluno tra Auronzo di Cadore, San Vito di Cadore, Calalzo Di Cadore e Domegge di Cadore. Il tracciato di trekking può durare dai 3 ai 5 giorni a seconda del livello di allenamento e si suddivide in più tappe in modo tale da godersi al pieno questa meravigliosa escursione.

I corsi d’acqua come rimedio alla calura estiva

D’estate gli unici modi per combattere il caldo fastidioso sono chiudersi in casa con l’aria condizionata, stare a mollo in spiaggia oppure, l’opzione migliore, godersi il fresco dei laghi o corsi d’acqua del Cadore.

Ti proponiamo quattro dei luoghi migliori dove poterti rinfrescare e godere al meglio l’estate.

Il Lago del Centro Cadore

È un lago di origine artificiale a 706 metri di altitudine e di 2,3 chilometri quadrati di superficie. Si è formato nel secolo scorso in seguito alla costruzione della diga di Sottocastello di Pieve di Cadore ed è alimentato dal fiume Piave. Si trova in provincia di Belluno ed è circondato da Pieve di Cadore, Calalzo di Cadore, Domegge di Cadore, Lozzo di Cadore e Lorenzago di Cadore.

Il lago è di forma allungata e al suo centro si trova un’isoletta, che una volta era collegata alla terraferma da un strada antecedente all’arrivo dei Romani in quella zona. Infatti, sia sull’isola che nell’intera zona del lago sono stati trovati reperti archeologici di insediamenti paleoveneti, come descritto da Wikipedia.

Il lago offre anche diverse attività per i turisti: il noleggio di pedalò e canoe, la pratica di sport nautici come vela, windsurf, kitesurf e canoa. E lungo le sponde del lago sorgono anche zone balneari come la spiaggia di Miralago a Pieve, la baia dello chalet a Calalzo e le due spiaggette alle estremità del ponte di Vallesella.

Il Lago di Misurina

È il lago naturale più grande del Cadore e si trova a 1.754 metri di altitudine, nella frazione di Auronzo di Cadore. Presenta un perimetro è di 2,6 chilometri e una profondità di 5 metri. Ha origine glaciale e viene anche chiamato la “Perla del Cadore” per la sua infinita bellezza; oppure “oasi del buon respiro” per il suo microclima particolarmente salubre e le proprietà terapeutiche che offre ai suoi turisti.

È possibile navigare il lago noleggiando dei pedalò oppure dedicarsi alla pesca sportiva svolgendo la pratica del catch and release. Per gli appassionati di trekking, dal lago si possono intraprendere diversi itinerari: dal lago fino a Val Popèna Alta, dal lago al Pian degli Spiriti al rifugio Fonda Savio e alla Forcella del Diavolo o prendere il Sentiero Bonacossa.

Il Torrente Boite

Questo torrente delle Dolomiti è uno dei principali affluenti del fiume Piave, almeno nel primo tratto. Lungo più di 45 chilometri, nasce a nord di Cortina d’Ampezzo nella località Cianpo de Crosc e attraversa i comuni di San Vito di Cadore, Borca di Cadore, Vodo di Cadore, Valle di Cadore per poi infine immettersi nel Piave a Perarolo di Cadore.

Durante il suo percorso il torrente, riceve numerosi altri corsi d’acqua e rii montani, che lo rendono impetuoso nella stagione delle piogge; presenta anche due laghi artificiali, presso Vodo e Valle di Cadore.

Sul torrente Boite puoi provare l’ebrezza di praticare sia il rafting che la canoa.