Nota anche come la perla del Lago d’Iseo, Monte Isola (oppure Montisola) è l’isola lacustre più grande dell’Europa Centro-Meridionale. Con un’area di 12,8 km quadrati, questo comune della provincia di Brescia è considerato come uno dei borghi italiani più belli.
La nostra legislazione la considera una zona di particolare rilevanza sia in termini ambientali che naturali. Sono ben 11 i nuclei abitati: Sensole, Peschiera Maraglio, Carzano e Porto di Siviano rappresentano i principali punti di collegamento con la terraferma. Menzino e Siviano si collocano lungo la fascia pianeggiante. Senzano, Cure, Masse e Olzano, invece, fanno parte della zona montana. Infine, a nord e a sud ci sono due isolette, davvero da ammirare: Loreto e San Paolo.

Le caratteristiche naturali di Montisola

In quanto ad aspetto panoramico e naturalistico, Monte Isola ha davvero molto da offrire. La cultura millenaria dei contadini e dei pescatori presenta vincoli fortissimi con il passato, al punto che non sembra essere stata più di tanto stravolta dai cambiamenti dell’era moderna. Oltre a visitarla in lungo ed in largo tra le cose da vedere a Monte Isola troviamo le grosse case di pietra bianca, l’architettura rude, le chiesette artistiche, i cortili, i portici e gli attrezzi in legno rendono il paesaggio unico. Il top per i visitatori che non possono fare a meno di visitare l’isola lacustre, senza portare con sé il loro obiettivo fotografico.

Economia, tradizioni e cucina

Quest’isola lacustre ha un’economia incentrata prevalentemente sulla pesca. Celebri, infatti, sono le imprese produttrici di reti da pesca. Specialità di Monte Isola è inoltre la pesca degli agoni, ossia le sardine di lago, dei persici e delle alborelle. Da secoli, i pescatori locali li stendono ad essiccare al sole, servendosi di piccoli archi di legno (“archeec”). Non a caso, Archetti è il cognome più diffuso nell’intero borgo appartenente alla provincia di Brescia.

La cucina, quindi, è a base di pesce. La principale eccezione è costituita da un salame a grana grossa, protagonista tra le altre cose di una festa.

Ma, scopriamo insieme, quali sono gli eventi che si tengono ogni anno a Monte Isola.

Festa dei fiori, festa di Santa Croce

Nota anche come Festa di Santa Croce, trattasi di un evento che in realtà non ricorre ogni anno, bensì ogni 5 anni, cosa che lo rende ancora più unico. Si tiene nel mese di settembre, dura una settimana (dal 14 al 20) e attira ben 70.000 turisti. In occasione della festa dei Fiori, si celebra la fine dei tempi bui, dovuti al colera. In pieno ‘800, gli abitanti di due paesini, ammalati di colera, chiesero la grazia alla Santissima Croce. Se fossero sopravvissuti, promisero di onorarla con una festa ogni cinque anni. Protagonisti indiscussi dell’evento sono gli oltre 200.000 fiori colorati che di vedono per le vie di questo splendido borgo, dove l’atmosfera è davvero affascinante.

Le famose Sarde di Monte Isola

Le sarde di Monte Isola si contraddistinguono per via di un corpo piatto e allungato, per una lunghezza attorno ai 20 centimetri e per il dorso di colore verdastro, pieno di macchie nere, visibili sulla pinna dorsale, sui fianchi chiari e sul ventre.

Il loro carattere fortemente identitario le rende il prodotto tipico del Lago di Iseo. I processi di pesca e di conservazione delle sarde dell’isola lacustre sono a dir poco unici: appena pescate, vengono subito eviscerate, lavate sotto l’acqua corrente e salate.

Dopo due giorni, inizia l’essiccazione al sole e all’aria su degli archetti, posizionati in luoghi ombreggiati. L’essiccazione dura un mese. Pertanto, è imprescindibile il ricorso a reti protettive contro l’attacco degli insetti. In seguito, si passa al la collocazione delle sardine in contenitori realizzati in acciaio: la loro struttura leggermente pressata ricopre un ruolo determinante nella fuoriuscita dell’olio. Infine, la procedura di conservazione si conclude dopo due anni, venendo intervallata da un ricambio di olio dopo una decisa di mesi. La conservazione con questi criteri era dovuta al fatto che non esistevano i frigoriferi. Dopo la maturazione, le sarde di Monte Isola acquisiscono quello splendido colore dorato e sono pronte per essere assaporate come contorno per i primi piatti o come secondo piatto.

Tante le alternative con cui è possibile gustarle: possono essere leggermente scottate in padella, fatte alla brace, grigliate e condite con aglio, olio e prezzemolo o con la polenta a fare da gustoso contorno. Insomma, si è dinanzi al piatto povero per eccellenza, quando si parla di cucina a base di pesce.

Meritevole di attenzione il fatto che, la diminuzione dei pescatori professionisti e all’aumento della pesca intensiva ha portato ad una diminuzione della specie. Inoltre, il processo di essiccazione delle sardine viene replicato anche in zone ben distanti dal Lago di Iseo e dall’isola, ma ovviamente con altre tipologie di pesce. Per questo motivo, si è resa necessaria la valorizzazione di questa tecnica di essiccazione, tipica di quest’isola. Ad occuparsene è il Presidio Slow Food.

Insomma, un evento a cui gli amanti dei piatti gourmet e delle specialità tipicamente locali non possono fare a meno di partecipare. Inoltre vi consigliamo di leggere: qualche ricetta per cucinare la sardina.

Salame di Montisola

Il salame Montisola rientra senza ombra di dubbio tra le prelibatezze locali. Di assaggiarlo ne vale davvero la pena. Viene prodotto nella frazione di Senzano, appartenente naturalmente all’isola lacustre. Questo insaccato a grana grossa si contraddistingue per le piccole dimensioni: lunghezza e diametro sono rispettivamente di 15 e 5 centimetri. La preparazione viene effettuata in un budello di manzo, noto prevalentemente come bastone (talvolta dritto). Altro tratto distintivo del salame di Monte Isola è costituito dalle dimensioni grossolane dell’impasto, fondamentale per l’ottenimento della grana interna. Lo spessore, decisamente superiore alla media, è ottenuto con tagli lavorati, fatti con il coltello.

I sapori sono decisamente particolari, con una freschezza garantita dalle spezie adottate per la concia. Queste ultime sono macinate al momento. Per la stagionatura di questo salame, ci vogliono una quarantina di giorni. In questo lasso di tempo, infatti, l’insaccato acquisisce sapori unici ed inconfondibili, andando ad affinare quelle che sono le sue caratteristiche tipiche.

A sua maestà, il salame di Monte Isola è dedicata anche una rassegna gastronomica che si tiene in genere ad aprile, presso il borgo di Cure. Dura due giorni. Oltre a degustare le specialità locali, è possibile assistere al processo di lavorazione del salame. Alla fine dell’evento viene premiato il miglior salame. Trattasi di un’iniziativa che coinvolge molti appassionati, oltre naturalmente ai ristoranti e ai bar locali che nei loro men non fanno mai mancare aperitivi a base di salame.